Troppi calci sbagliati....
Una partita che lascia l’amaro in bocca ai senesi, nonostante il risultato finale positivo.
Tra CUS Siena e Rugby Pesaro la partita è stata bella e aperta al di là di ogni previsione in casa cussina, visto che il risultato di 10-10 è del tutto immeritato per la capolista Pesaro.
Al di là dei tanti errori dei padroni di casa, gli ospiti non sono minimamente stati all’altezza della loro prima posizione in classifica, tanto che i 45 punti di differenza dell’andata sono apparsi assolutamente ingiustificabili.
Solito avvio di gran ritmo per i senesi di Wiener, che nelle ultime 3 partite sono stati i primi ad andare in vantaggio, e 3-0 grazie ad una punizione di Renna, tornato calciatore titolare; si poteva in seguito andare sul 6-0 calciando una nuova punizione ma si è preferito giocare alla mano.
Poi un gran primo tempo con i gialloneri in balia degli avversari, che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo grazie ad una disposizione in campo azzardata da parte di Wiener, ma del tutto convincente. Il pack di mischia si è dimostrato compatto e assolutamente superiore come spesso accade ma come al solito i trequarti, orfani di Bernardoni fermo per un infortunio,pur giocando bene non sono stati capaci di approfittarne segnando una meta.
Si va al riposo sul 3-3 per una punizione conquistata dal Pesaro in una delle poche puntate offensive.
Nel secondo tempo succede di tutto, il Pesaro va in vantaggio grazie ad una meta inesistente in quanto viziata da un passo fuori dal campo dell’autore dell’azione. Il giudice di linea era l’allenatore del Pesaro che ha dimostrato in pieno come anche in uno sport corretto come il rugby ci sia ancora qualcuno che di sportivo ha ben poco visto che non ha alzato la bandierina. Nonostante le rimostranze di capitan Guadagno, che ha fatto ripetutamente vedere all’arbitro l’impronta completamente fuori, l’arbitro convalidava inspiegabilmente la marcatura.
10 a 3 e la squadra di casa, per il contraccolpo psicologico, rimaneva per qualche minuto in balia degli avversari. Veniva poi espulso temporaneamente Rizzi M. per un placcaggio alto; resta da capire come mai il direttore di gara non sia intervenuto anche quando Guadagno ha ricevuto un colpo in piena faccia a gioco fermo davanti a lui. A questo punto Wiener innestava giocatori freschi a rilevare quelli acciaccati; proprio Mazzone, appena entrato, dava la meta del pareggio alla sua squadra dopo una estenuante azione fermata più volte sulla linea dei 5 metri dalla difesa avversaria.
Tempo per un’altra azione inspiegabilmente arrestata ancora dall’arbitro: da un passaggio in avanti degli ospiti nasce un intercetto di Renna, l’arbitro giustamente concede il vantaggio e lascia proseguire; dopo pochi secondi, con i senesi ancora in possesso di palla e con la quasi certezza della meta, l’arbitro interrompe l’azione concedendo palla ai cussini. Guadagno va dall’arbitro a chiedere spiegazioni e per tutta risposta la punizione viene invertita con minaccia di espulsione per il capitano. Fortunatamente i pesaresi, rimasti in 14 per un infortunio, non centrano i pali e la partita si conclude coi padroni di casa ancora all’attacco sul risultato di 10 pari.
I due punti del pareggio sarebbero sicuramente stati accolti in un’altra maniera se la partita fosse stata diversa, fatto sta che nel terzo tempo erano i padroni di casa i meno felici del risultato. Per tutti ha poca importanza il poter recriminare per l’arbitraggio, alla squadra manca ancora la capacità di passare la palla all’ala,e questo è fondamentale soprattutto se si è in superiorità numerica.
Ottime le prestazioni di Renna, apertura potente e sicura, Tornesi, gran placcatore e velocista, Conti, che ha ripreso il “suo” numero 9, Degli Innocenti e dei fratelli Barone.
Prossimo incontro a Cecina domenica 27, per cercare di avvicinarsi al secondo posto del Valnure che giocherà a Pesaro.
La formazione: Lombardini, Terrero, Valsiglia, Bertolli, Campisano, Mazzuoli, Vagheggini, Ferluga, Conti, Renna, Tornesi, Rizzi M., Barone,Guadagno, Degli Innocenti; per sostituzione sono entrati Rizzi T., Mazzone, Barone A., Scornejenghi, Badini.
Antoncino