PESARO, TRASFERTA A DUE VOLTI...

La prima partita della terza fase di campionato mostra una squadra senese a due volti davanti al rugby Pesaro: quello incerto e disorganizzato dei primi 50 minuti, in cui le mete locali e gli errori difensivi ospiti si sono sprecati, e quello bello, orgoglioso e concreto dell’ultima mezz’ora.

In una partita tra le più difficili della stagione, a causa della lunghezza della trasferta e delle credenziali dell’avversaria, i ragazzi di Wiener hanno sofferto un inizio molto veloce dei padroni di casa, che hanno scorrazzato in lungo ed in largo nel campo senza essere disturbati dalle larghissime maglie della difesa ospite.

Il forte vento che spirava a Pesaro ha condizionato le prime azioni, che vedevano i  senesi impegnati a difendersi con dei calci che risultavano deleteri. Le mete arrivavano l’una dopo l’altra e non si vedeva nessuno spiraglio per essere ottimisti.

Guadagno, al debutto in veste di capitano, cercava di calmare i malumori nella squadra cussina ma la sensazione era quella di una squadra poco presente con la testa.

Si andava così al riposo con un passivo pesante: 43-0 per il Pesaro grazie a 7 mete molto simili tra di loro, con i senesi disuniti, poco propensi al placcaggio e poco disponibili ad ascoltare il direttore di gara  come ha dimostrato C. Barone, espulso per 10’ per non averlo fatto.

Alla ripresa arrivavano ancora due mete in fotocopia a pochi secondi l’una dall’altra; sicuramente sulla prestazione opaca della difesa avrà influito la mancanza di molte pedine importanti nello scacchiere di Wiener, ma sul passivo di 55 a 0 gli animi andavano surriscaldandosi. Il tecnico allora metteva fuori Tornesi e Mazzuoli un po’in affanno, per Martines e Barbagli

Quando la richiesta del capitano è stata quella pura e semplice di giocare per divertirsi, senza pensare al risultato, la partita ha cambiato volto.

Il Pesaro, che aveva elementi dalla grande esperienza, è stato messo alle corde grazie ad un gioco semplice ma concreto e alla grande voglia di riscatto.

L’inversione di tendenza è risultata palese fin dai primi placcaggi in copertura; è diventata certezza quando Bernardoni  è riuscito a portare con sé tre avversari in meta; dopo pochi minuti un’azione di mischia ha portato in meta Valsiglia, alla sua prima marcatura in campionato per il definitivo 55-10.

La pressione senese è durata per tutti gli ultimi 30 minuti dell’incontro: i padroni di casa sono stati infatti incapaci di  tornare a segnare anche quando la meta sembrava già fatta.

Claudio Barone, che per questo incontro ha ripreso il suo vecchio numero 15, è riuscito a impedire all’attaccante avversario di schiacciare la palla in meta.

Il migliore in campo è stato Pucci,che con le sue progressioni e le sue penetrazioni ha colpito tutti per grinta e tenacia.

Ottima la prova di tutti gli 8 uomini di mischia, con il rientro di Campisano dopo quasi due stagioni di assenza, e un Ferluga sempre presente in ogni raggruppamento.

Sui trequarti ottimo Michele Rizzi, con i fratelli Barone e Bernardoni.

Discorso a parte per Mazzone che ha rispecchiato fedelmente l’andamento dell’incontro:poco incisivo nei minuti in cui Pesaro dominava, fin troppo generoso quando l’incontro ha cambiato volto, cercando ripetutamente in fase di attacco il contatto con l’avversario.

Il 30 marzo l’impegno sarà casalingo, con lo stesso Cecina che poco più di un mese fa uscì sconfitto dall’Acquacalda.

 Antoncino

Partenza alle 8.30, 561 km di trasferta, rientro alle 21.30 dopo aver beccato pure una mezza tempesta di neve, aver attraversato 3 regioni e non so quante province… Io ero per non andare  quando è arrivato il calendario, Danielone mi ha convinto che era giusto andare se fossimo stati abbastanza. La prima meta l’ha segnata proprio lui… sarà un caso?
Per i primi 50 minuti ero convinto di aver fatto una cacchiata ad andare, con  Globo moribondo, Jurino con un naso degno del miglior Bartolo, una squadra che sembrava non aver voglia di giocare.....
Ma dopo… che spettacolo, s’è fatto come l’Italia, solo che a noi lo stress di giocare davanti a una cinquantina di spettatori (da noi se s’arriva a 10 è grassa!!) è durato un attimino di più che a loro quella di giocare a Twickenham.
Mi dispiace per gli assenti, che oggi, in campo e fuori, avrebbero visto una bella partita di rugby vero e che magari sarebbero tornati a casa credendo un po’ di più in quello spirito di squadra che oggi ci ha fatto dominare una parte della partita…

Siete stati GRANDI!!!!