Svanisce a 3 minuti dala fine il sogno del Banca
Cras CUS Siena Rugby
Sembrava fatta. I bianconeri, partiti con svantaggiati (underdog, nel linguaggio sportivo anglosassone), sul 3-17 al 6’ del secondo tempo, con una veemente ripresa erano sul punto di carezzare il sogno della finale nazionale della serie B. Ma questa partita, sotto molti aspetti indimenticabile, merita di essere ripercorsa dall’inizio. Si gioca sul campo di Iolo, una frazione di Prato, sede de I Cavalieri Prato, squadra della massima serie. Prato perfetto, tribune, una bella e accogliente club house: una cornice finalmente all’altezza. Anche il pubblico è molto numeroso: oltre a una nutritissima rappresentanza senese, di appassionati romagnoli sono presenti anche non pochi pratesi, venuti soprattutto a vedere i frutti del lavoro senese di Fulvio Biagioli. Il Banca CRAS Cus Siena, che teme la squadra romagnola che gioca in una categoria superiore, inizia un po’ contratto. Anche il vento, che spira alle spalle dei biancoblu, spinge i romagnoli in avanti. La squadra di Guermandi è solida e potente e preme con convinzione. Dispone di un ottimo triangolo allargato: in particolare l’estremo Villa calcia con precisione ricacciando indietro i senesi. Una rolling maul raggiunge quasi la linea di meta, dove viene arrestata con fatica (8’). La difesa di Siena pur testata vigorosamente non cede; alcuni placcaggi decisi salvano alcune situazioni complicate. In certi casi i senesi sono costretti al fallo. Al 16’ Tavelli sanziona il Cus e Santandrea sfrutta l’opportunità dalla piazzola centrando i pali (3-0). Il temuto primo quarto di gara si conclude abbastanza bene. Intorno alla mezz’ora il Cus si affaccia nella metà campo avversaria. Siena conquista una rimessa e ottiene una punizione in mezzo ai pali che Rossi si intestardisce di giocare alla mano. L’opzione non va in porto. Quando sembra che il Banca CRAS Cus Siena stia iniziando a prendere in mano le redini della partita subisce la meta, al 34’, quando sugli sviluppi di una mischia, Sergi trova un varco, colpevolmente lasciato da una guardia, e ne approfitta per involarsi e schiacciare quasi in mezzo ai pali. La reazione del Cus Siena si concretizza al 38’ con un calcio di Magrini. Le squadre vanno al riposo con i romagnoli in vantaggio per 10-3, ma l’impressione generale è che i senesi possono ancora recuperare. Purtroppo per i bianconeri anche il secondo tempo non inizia nel migliore dei modi. Al 2’ Santandrea fallisce una punizione calciando sul palo. La pressione di Imola si fa insistente, il suo pack potente e abile. Al 4’ i romagnoli scelgono di calciare in touche: l’opzione si dimostra vincente. Con una serie di progressioni Imola viola per la seconda volta la meta senese (6’, 17-3). I giochi sembrano fatti: l’impatto in mischia di Imola si dimostra leggermente superiore a quello di Siena. Non rimane che esplorare il gioco al largo, con i trequarti, che hanno mostrato di poter far male alla difesa romagnola. Non rimane molto altro da fare, se non tentare. Passano quattro minuti e il Banca CRAS Cus Siena centra il bersaglio, con il capitano Barone, sugli sviluppi di una touche splendidamente giocata. Galvanizzata Siena si fa sotto ma i romagnoli si dimostrano bravi nello ‘sporcare’ le azioni senesi. La partita vive il suo momento più spettacolare. Sul verde prato si gioca con intensità e coraggio da entrambe le parti. Al 22’ l’ala imolese Raspanti liberata sull’out viene trascinata fuori a pochi metri dalla linea di meta. Passano due minuti. Siena contrattacca dai propri 22 con la palla in mano, l’azione, raggiunto il centro campo, sembra quasi spengersi; ma un’intuizione libera Montarsi, che trova un canale sul quale far galoppare le sue lunghe leve. E’ la meta più bella, coronamento di un’azione nella quale i senesi hanno risalito ben 60 metri di campo. Biagioli ha insegnato ai senesi a giocare il rugby champagne. Così, al 24’, dopo la trasformazione di Magrini, le due squadre sono in parità (17-17). Il Cus Siena sembra sul punto di far sua la partita. I romagnoli accusano il colpo sia da un punto di vista fisico che atletico. Al 31’ l’arbitro assegna un facile calcio ai senesi. Magrini centra i pali e i senesi sognano (20-17). I romagnoli, squadra solida e ordinata, non sembrano in grado di impensierire Siena. Il tempo scorre. L’incitamento del pubblico è stupendo. Siena è ancora in attacco. Mancano 5 minuti (di recupero); i romagnoli riescono con un calcio ben assestato a spostare il gioco nei 22 senesi. Mancano tre minuti. Due mischie. Nella prima Siena, che introduce, perde il possesso; nella seconda, i romagnoli aprono il gioco. La difesa senese non è ben schierata al largo. Romano trova un varco alla bandierina e capovolge l’esito del match (42’). Santandrea trasforma dalla out. Sul 24-20 rimane solo un piccolo raggio di speranza. Che non si concretizza. Finisce così, con la vittoria della squadra più cinica e con tanti rimpianti da parte dei bianconeri ma con la consapevolezza che potranno farsi valere nella prossima stagione anche nel girone di serie C Elite. Avevamo dimenticato: se la doppia promozione è svanita (dalla C regionale alla B), quella dalla C regionale alla C Elite è stata centrata.
RGabriele Maccianti