LIVORNO VINCE A PIENO MERITO, MA CHE ARBITRAGGIO....

La partita tra Siena e Livorno è storicamente sempre stata molto accesa e sentita dalle due parti: anche questa volta l’incontro ha vissuto degli ottimi momenti di agonismo ma si è rivelata molto corretta da entrambe le parti.
Troppo forte la squadra degli “Etruschi” che ha beneficiato di alcuni rilevanti innesti rispetto alla passata stagione.
L’incontro nei primi minuti era parso alla portata di entrambe le formazioni, con larghi spazi a disposizione per attaccare nei due sensi.
Come spesso purtroppo accade i senesi prendono una meta nei primissimi minuti in seguito ad una mischia, il mediano rossoverde trasforma per il 7-0.
La partita si anima pochi minuti dopo quando, grazie ad una mischia in cui i senesi hanno portato via gli avversari, l’arbitro concede una punzione; Andrea Barone calcia per il 7-3.
Ancora pochi minuti e l’apertura senese fallisce un nuovo calcio, corto di un soffio.
Mazzone si mette in luce con Vagheggini per dei placcaggi a filo d’erba che spezzano le azioni in attacco dei padroni di casa e che permettono ai senesi di arrivare a pochi metri dalla linea di meta.
Il Livorno però è più concreto e si fa cinico quando approfitta di una ingenuità difensiva di Pin schiacciando in meta per il 12-3
Inizia poi la lunga serie di errori arbitrali che, va sottolineato, non hanno comunque falsato la partita.
Il primo è quello di non vedere un violento colpo dato a Pin a gioco fermo; addirittura viene concessa la punizione ai locali in seguito alle proteste cussine.
Sugli sviluppi dell’azione si va sul 19-3 e Pucci esce per Rizzi.
Allo scadere Centorrino, rientrato dopo quasi 20 anni dal suo debutto in maglia del CUS, subentrato a Pin nel ruolo di estremo, riesce a salvare portando fuori un avversario lanciato in meta.
Alla ripresa nuovo errore del direttore di gara, con il guardalinee ignorato più di una volta in occasione di un evidente fallo laterale livornese.
La partita inizia a diventare dura e gli Etruschi sfruttano in pieno la loro capacità di mettere in crisi la retroguardia avversaria.
L’apertura livornese, Biagiotti, con un recentissimo passato di capitano dell Nazionale Italiana di rugby a 7, ha impostato tutte le 8 mete grazie ad una visione di gioco e ad una capacità di calcio assolutamente incontrastabili.
I senesi si difendono bene ma non riescono a riprendere in mano il gioco; in seguito poi, complici due clamorosi errori del direttore di gara (un fuori non segnalato e una touch palesemente storta) i ragazzi di Ferluga e Rizzi perdono la lucidità e capitolano altre 5 volte per il definitivo 52-3.
Al 72' entrano Mozzini e Fineschi per Barbagli e Franci, allo stremo.
All’80esimo spazio anche per Martini.
Il direttore di gara odierno, Nencetti, è una vecchia conoscenza dei senesi visto che alla sua prima partita diretta, Cavalieri Prato - CUS Siena due stagioni fa, si rese protagonista di una direzione assolutamente insufficiente. Fra le altre cose un giocatore senese fu colpito durante l’intervallo da due avversari che gli causarono la fuoriuscita della spalla e l’interruzione dell’attività agonistica senza che l’arbitro prendesse alcun provvedimento.
Il più grosso merito degli Etruschi è stato quello di riuscire ad imporre il proprio gioco togliendo il respiro agli avversari, i demeriti reali del CUS sono essenzialmente la mancanza di un estremo vero e proprio e il non riuscire a portare in fondo mantenendo il possesso di palla almeno due fasi di attacco.
Un plauso alle mischia senese che nel primo tempo è riuscita spesso a portar via gli avversari, a Mazzone e a Landi, che con il capitano Claudio Barone hanno cercato in tutti i modi di proporre fasi di attacco ben organizzate.
Purtroppo le tante assenze si sono fatte sentire (Guadagno, Bertolli, Mazzuoli, Ciolfi, Carrabba, Conti fra gli altri) e la squadra è apparsa fin troppo ingenua per impensierire un Livorno formato di soli giocatori di esperienza.
Domenica prossima i senesi saranno a Prato a sfidare i Cavalieri, avversari alla loro portata.
La formazione:
Valsiglia, Pucci, Lombardini, Franci, Ferluga, Vagheggini, Cresti, Bernardoni, Mazzone, Barone C.,Centorrino, Barone A., Landi, Barbagli, Pin.
A dsposizione Rizzi, Martini, Bersiani, Mozzini, Fineschi, Tigani.

Non mi piace lamentarmi dell'arbitraggio e sicuramente non è stato per il direttore di gara che abbiamo perso, ma vorrei far capire ai più giovani che non erano a Prato il 9 dicembre 2001 cosa successe allora con lo steso direttore di gara all'esordio. Questo è l'estratto dell'articolo di allora.

"I padroni di casa in apertura fallivano due trasformazioni, poi la meta di Mameli annullata per un “fuori” fantasma che il guardalinee non aveva segnalato pur essendo sul punto di gioco inizia a scaldare gli animi. La partita iniziava a farsi dura e gli allenatori si facevano sentire con l’arbitro per le sue decisioni avventate. Passati pochi minuti  Militano annullava un pallone andato oltre la linea di meta; l’arbitro da lontano non vedeva ma si faceva ingannare dall’esultanza dei giocatori locali dopo che il pallone, ormai a terra, veniva schiacciato dai Cavalieri. Meta assegnata. I senesi increduli si lamentavano con l’arbitro che, essendo lontano, non poteva aver visto cosa era successo......... Al fischio che sanzionava la fine dei primi 40 minuti Cicculli, colpevole di aver trattenuto per la maglia un avversario, veniva colpito ripetutamente da due avversari che infierivano su di lui anche quando cadeva a terra causandogli la fuoriuscita della spalla. Incredibilmente l’arbitro non vedeva niente e minacciava di espulsione i cussini arrivati a difendere il loro compagno. Nell’intervallo alle rimostranze dei dirigenti delle due formazioni addirittura allontanava tutti espellendo anche il coach di Prato, che cautelativamente faceva comunque uscire l’autore dei colpi proibiti."

Questo è il motivo per cui mi sono allontanato dalla panchina per nondare in escandescenze e il motivo per cui con Arnolfo ci siamo lamentati con l'arbitro. Lui da allora a oggi è cambiato poco, ma il Cicculli non ha mai più giocato e si ricorda di lui tutte le volte che alza una spalla.

Sandro ha preso un cazzotto a gioco fermo, il vizio di non fidarsi dei guardalinee ce l'ha ancora... e noi non possiamo farci niente.

Antoncino