Per la prima volta nella sua storia Banca Cras Cus Siena Rugby è ammessa ai play off per la promozione in Serie B

 

E’ ufficiale. Un comunicato diramato dal Comitato regionale toscano della Fir ha sancito che il Cus Siena Rugby, per la prima volta nella sua storia, è stato ammesso al prestigioso traguardo dei play off interregionali che determineranno la promozione in serie B. Un riconoscimento che, pur nell’aria, ha trasmesso una carica di entusiasmo a tutto l’ambiente. Per Antonio Cinotti, 34 anni, responsabile della sezione rugby del Cus Siena è una soddisfazione immensa. Costretto anni fa a interrompere l’attività agonistica in seguito a un infortunio è da 10 anni al timone del rugby senese. “E' un traguardo impensabile – inizia - per tutti. Chi conosce la nostra realtà ricorderà i tanti anni passati come fanalino di coda della serie C2 toscana, i travagli della prima stagione in C1 e i mille problemi che abbiamo dovuto affrontare. Un traguardo impensabile per tutti tranne che per una persona, che dopo una cena estiva a fine campionato scorso a San Casciano aveva tracciato un obiettivo da inseguire a qualsiasi costo in questa stagione, pur sapendo che darsi un obiettivo non vuole dire necessariamente raggiungerlo ma fare l'impossibile per arrivarci. Ovviamente parlo di Fulvio Biagioli, il “Napoleone” del rugby senese per cui non riesco a trovare aggettivi adeguati. Dopo due stagioni da duro in quest'anno ha scoperto maggiormente il suo volto umano e i ragazzi hanno dato il massimo e anche più per non deluderlo”. E’ anche il momento dei bilanci “Dopo aver raggiunto un traguardo che mai avremmo immaginato solo 2 o 3 stagioni fa il pensiero va a chi negli anni ha creduto in questa disciplina così particolare e con ragazzi tanto guasconi; in primis al Consiglio del CUS, che ha accompagnato e supportato con simpatia la nostra crescita negli anni, insieme ai tre Presidenti che si sono avvicendati dal mio ingresso in Consiglio, Duccio Zanchi, Francesco Pulitini e Giuseppe Gotti; insieme al personale cussino ci hanno fatto sentire parte di una grande società sportiva anche quando le cose non andavano bene. Ovviamente il primo ringraziamento va a Banca CRAS, nostro sponsor di maglia che ci ha sostenuto dal primo giorno del nostro accordo con passione reale e stima sincera. Poi ci sono tutti gli “abitanti del Sabbione”, iniziando dai custodi che si sono avvicendati negli anni, passando per i nostri tecnici, educatori ed accompagnatori per arrivare a tutti i nostri ragazzi (a fine stagione dovremmo sfiorare le 200 unità) ed alle nostre famiglie che sopportano quella strana malattia che è il “germe ovale”. Mi piace ricordare anche tutti gli allenatori “esterni” che hanno contribuito alla nostra crescita negli ultimi anni, da Carlo Gori a Fulvio Biagioli passando per Cristina Tonna, Gigio Guastini, Will Vickers, Claudio Vannini, Francesco Fusi ed Adrian Bielsa. Non per tutti sono arrivati i risultati che avrebbero meritato ma ognuno di loro è venuto da fuori Siena per aiutarci a crescere portando la propria esperienza ed arricchendo con il proprio contributo l'ambiente senese. Uno dei segreti del rugby bianconero è anche da ricercare nella classe dirigenziale che con sacrifici enormi segue le squadre e cerca di pianificare un futuro migliore per il rugby senese, sognando nuove soluzioni per un campo che mostra tutti i suoi limiti sia strutturali (gli spogliatoi sono ormai quasi al collasso in determinate ore dei giorni di allenamento) che come fondo di gioco (a Siena abbiamo il solo campo da rugby esclusivamente in terra di tutta la regione, non c'è una sola squadra di serie C1 o C2 che abbia un fondo peggiore del nostro), realizzando eventi e cercando nuove strade sia di promozione che di finanziamento. Un ultimo grazie molto sentito va anche a tre grandi del rugby giocato: Massimo Giovanelli, capitano della Nazionale che vinse nel match d'esordio nel 6 Nazioni 2000, che per primo 10 anni fa ci spronò a plasmare il nostro futuro costruendo le prime giovanili, quando quella parola sembrava un tabù, ed alla coppia di argentini che con la loro amicizia tanto hanno dato all'ovale senese sia come immagine che come sostanza, Javier Dragotto e Diego Dominguez che con la loro grinta ci hanno indicato la strada da seguire per crescere”. Dal 25 aprile i bianconeri si confronteranno le squadre dell’Emilia Romagna, delle Marche e dell’Umbria. Inizia così una fase nuova nella vita della società senese, che per molti anni ha svolto soprattutto un ruolo di testimonianza, faticosamente portata avanti da un nucleo di dirigenti e giocatori alquanto esiguo. Anni di continue sconfitte, alcune anche davvero pesanti, che hanno certo pesato sul morale ma che mai hanno fatto alzare bandiera bianca. Oggi però il Cus Siena Rugby vanta oltre 160 tesserati e mette in campo tutte le rappresentative previste dalla Federazione, dall’under 6 fino ai seniores. E proprio l’aver puntato sull’espansione dell’attività giovanile si è rivelata la carta vincente del Cus Siena. “E' un fine raggiunto dal rugby senese inteso come famiglia, non solo dai ragazzi della serie C1 che sono scesi in campo. Se dieci anni fa - prosegue Cinotti - non avessimo scommesso sulle giovanili, grazie all'intuito di Riccardo Bani, oggi saremmo solo quarti in campionato (ammesso che ci si sarebbe potuti arrivare senza i ragazzi del vivaio e non credo!). Se non avessimo puntato su una serena ed organica crescita che ci ha visto in 8 anni costruire ben 8 squadre oltre a quella in C1 non saremmo arrivati a questo traguardo”. Tra l’altro, quest’anno cade il 75° anniversario della nascita della pallaovale senese. Nel maggio 1935, la rappresentativa del Guf di Siena partecipò a Milano alla fase nazionale dei Littoriali, l’olimpiade universitaria voluta dal regime. Tra questi primi rugbisti senesi c’era un giovane studente di Giurisprudenza, Giuseppe Cinotti, fratello del nonno di Antonio. Cosa dire: il fascino dell’ovale, evidentemente, passa di generazione in generazione!

Gabriele Maccianti

 

Il regolamento - Il Cus Siena è stato ammesso ai play off in quanto, pur classificatosi quarto nel proprio girone, è la prima società in regola con il regolamento, che richiedeva la partecipazione dell’under 14 a un minimo di dodici concentramenti (su quattordici) al 25 aprile e la presenza dell’under 16 al campionato regionale di categoria. Né l’Elba rugby né gli Etruschi Livorno che precedevano i senesi erano riusciti ad assolvere a queste disposizioni; quanto al Firenze 1931, giunta al primo posto, essendo “squadra cadetta” (la prima compagine milita in serie A) non poteva salire di categoria. ’